In questo articolo ti offro una panoramica sullo strumento Microsoft Clarity per l’analisi del comportamento degli utenti su un sito web. Questo tool lo utilizzo quando svolgo attività di consulenza web marketing per analizzare i siti web dei miei clienti.
Che cos’è Clarity Microsoft
Clarity è uno strumento gratuito, messo a disposizione da Microsoft, di digital analytics. Non possiede la funzione di conteggiare le visite: questo dato lo prende da Google Analytics. Quindi è un software che analizza il comportamento degli utenti su un sito web o su una landing page.
lo scopo di Clarity è misurare il comportamento dell’utente, molto utile per chi deve analizzare la User Experience (UX).
Tra gli aspetti più interessanti c’è la possibilità di studiare, a partire da Clarity, come aumentare le conversioni. Ti faccio un esempio basato sulla mia esperienza personale: su una pagina ho scoperto che il pulsante con la call to action si trovava troppo in basso (tre o quattro scroll troppo in giù) e spostandolo più in alto le conversioni sono aumentate del 3%.
In particolare lo strumento effettua due tipologie di registrazioni che ti consentono di analizzare i clic delle persone: mappe di calore con indicazione dei clic e video registrazione delle sessioni di navigazione.
Il competitor più famoso di Clarity è Hotjar (di cui trovi un approfondimento in quest’altro articolo che ho scritto:
che però nella versione gratuita consente di registrare al massimo 300 sessioni, Clarity invece non ha limiti.
Come si Installa Clarity
- Si può installare con Google Tag Manager, inserendo il codice di tracciamento che fornisce Clarity dentro la voce “setup”
- Manualmente, tramite inserimento del codice di tracciamento nella parte <head> del sito
- Nativamente, inoltre, è integrabile con altre piattaforme, come per esempio Clickfunnels o Shopify. In questo caso bisogna cliccare su “Install Tracking Code on third-party platforms”
Nota: dal momento dell’installazione del codice fino all’avvio del monitoraggio potrebbero trascorrere fino a 2 ore.
Clarity e Google Analytics
E’ possibile connettere Microsoft Clarity a Google Analtycs seguendo questi step:
- Vai nel menu “settings”
- Clicca su “setup”
- Clicca su “get started”
- Seleziona la Gmail con la quale sei connesso con Google Analytics
- Dai l’autorizzazione a Clarity per accedere al tuo account Google
- A questo punto, ti si aprirà una nuova finestra in cui Clarity ti chiederà quale “proprietà di Google Analytics” vuoi connettere. Apri il menu a tendina, seleziona il sito giusto e clicca “save”
Clarity e la Privacy
Il consiglio migliore che posso darti è contattare un avvocato esperto sui temi digitali per approfondire il tema e mettere in atto soluzioni personalizzate. Intanto puoi impostare il mascheramento dei dati degli utenti per proteggere la loro privacy, seguendo questi passaggi:
- Vai su settings
- Clicca su masking:
- se il tuo è un sito vetrina clicca su “balanced” (in questo modo verranno oscurati solo i dati sensibili che vengono inseriti nella compilazione dei form)
- se il tuo sito ha un’area riservata dove l’utente può salvare dati sensibili, allora ti consiglio di selezionare la voce “strict” (in questo modo le registrazioni oscureranno tutte le sezioni in cui è presente del testo nel sito)
- Aggiorna la privacy e cookie policy del tuo sito web
Blocca le sessioni del tuo pc
Nel momento in cui si comincia ad utilizzare Clarity è bene bloccare gli indirizzi IP dei vari dispositivi che possono “falsare” l’analisi della User Experience.
Potrebbe capitare, infatti, che tu, i titolari dell’azienda, i collaboratori, ecc. navighiate il sito proprio nel momento in cui le sessioni di navigazione vengono registrate e mappate.
Per poterlo fare segui gli step qui di seguito:
- Vai su “settings”
- Clicca su “IP Blocking”
- Clicca su “block IP address”
- Dai un nome ai dispositivi in modo che in futuro tu possa ricordare quale sia.
Nota: se il dispositivo è il tuo, allora spunta la casella “block my current IP”.
Se devi bloccare i dispositivi di altre persone, chiedi alle persone coinvolte di segnalarti gli indirizzi IP (per ottenerli possono andare su un sito come “whatismyip”). Una volta ottenuti tutti gli indirizzi IP da bloccare, li dovrai aggiungere manualmente, uno ad uno, assegnando a ciascuno un nome. Pazienza se questa attività richiederà del tempo extra, alla fine sarai sicuro di non registrare sessioni non rivelanti per le analisi da effettuare.
Come fare le analisi
Adesso che abbiamo concluso con i dettagli tecnici, passiamo alla parte più interessante: le analisi con Clarity!
Nella dashboard possiamo trovare 3 metriche molto interessanti per chi fa analisi di User Experience:
- Deadclicks (quando l’utente clicca da qualche parte nella pagina e non ottiene nessun risultato)
- RageClicks (quando l’utente clicca rapidamente nella stessa piccola porzione di spazio)
- Excessive scrolling (quando l’utente scorre la pagina più di quanto ci si aspetti). In questo caso potrebbe essere disorientato: non trova quello che cerca oppure la pagina non carica il resto delle informazioni. Quindi l’utente torna su e giù impaziente di vedere il caricamento completato.
Sono parametri che servono ad individuare eventuali problemi tecnici, per esempio un bottone che non funziona o qualcosa che non va secondo le aspettative dell’utente.
Osserva dove cliccano gli utenti…
- ci sono bottoni che vengono cliccati in maniera compulsiva? Forse quei bottoni non fanno quello che le persone si aspettano
- gli utenti cliccano sui pulsanti delle call to action o su immagini vicine e correlate? Se cliccano su immagini prive di link, forse è il caso di attivarli
- quanti banner cliccano? Nel caso in cui i banner sono troppi o particolarmente invasivi, gli utenti abbandonano il sito. Quindi il consiglio è di rimuovere i banner non obbligatori in eccesso
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